La rivista i-D è riuscita a dar vita all’intervista più divertente, interessante e giusta che potesse esistere: quella tra Harry Styles e Timothée Chalamet nella quale si è parlato anche di un nuovo e più moderno concetto di mascolinità.
Tra le tante cose hanno parlato di come la mascolinità sia un concetto che sta cambiando, abbandonando la propria tossicità per una sua versione più giusta e socialmente accettabile. Harry Styles ha infatti chiesto all’attore se grazie a “Chiamami con il tuo nome” senta qualche tipo di responsabilità nel rappresentare una nuova forma di mascolinità sullo schermo. Timothée ha spiegato:
Non credo di avere il potere di causare un cambiamento così importante. Ma se mi permetti di dirlo, allora sì, assolutamente. È una delle ragioni per cui sono così felice di parlare al telefono con te, perché da piccoli avevamo dei modelli da seguire, anche se non era così ovvio. Come spiegarlo? Lo dovrebbe scrivere qualcuno più intelligente di me… Voglio dire che puoi essere qualsiasi cosa tu voglia. Non c’è una nozione specifica, una taglia di jeans, o maglia che mostra i muscoli, o un’affettazione, un modo di sollevare il sopracciglio, una forma di dissolutezza, o l’uso della droga che siano essenziali per essere virili. È eccitante. È un mondo nuovo.
Interrogato a sua volta Harry ha sottolineato:
Credo ci sia molta mascolinità nell’essere vulnerabili e nel permettersi di essere femminile, e mi fa stare a mio agio. Crescendo non ti rendi nemmeno conto di cosa significhino queste cose. Hai questa idea della virilità e poi man mano che esplori il mondo impari a stare sempre più a tuo agio con te stesso. È molto più facile abbracciare la mascolinità in tanti modi diversi al giorno d’oggi. Per me nella musica, nella scrittura, nelle chiacchierate a cuore aperto con gli amici, i momenti in cui ho maggiore fiducia in me stesso sono quelli in cui mi permetto di essere vulnerabile.