È arrivato il momento di concentrarsi sugli effetti che il covid ha avuto sulla salute mentale degli adolescenti: sebbene tutta la popolazione risenta della pandemia e delle sue conseguenze, a livello psicologico i più giovani sono quelli che stanno pagando il prezzo più alto in assoluto.
Salute mentale messa in seria difficoltà
Sono diverse le ragioni di questo fenomeno, ma di certo le caratteristiche tipiche di questa stagione della loro vita non aiutano affatto i ragazzi ad affrontare nel modo migliore un periodo storico già difficile per chi è maturo e ha avuto la possibilità di formarsi in maniera adeguata. Il covid ha colpito le persone nel fisico ma anche nella psiche: la mancanza di un vaccino, per un anno intero, ha costretto tutti a limitare gli spostamenti, a modificare il proprio comportamento sociale.
E se in qualche modo i più piccoli e gli adulti hanno mostrato di avere avuto, seppure per motivazioni differenti, uno spirito di adattamento più spiccato, l’impatto sugli adolescenti e sulla loro salute mentale è stato devastante. Sia per coloro che vivono in situazioni di base economicamente o socialmente carenti (povertà e guerra) sia per coloro si trovano in situazioni di maggiore fortuna come i giovanissimi parte della società occidentale. Per loro la pandemia ha rappresentato il primo vero ostacolo a una esistenza normale e priva di problematiche e proprio per tale ragione la stessa è stata in grado di scatenare un netto peggioramento della loro salute mentale.
Problemi nel campo delle competenze relazionali
Creare una convivenza con il virus non è stato facile e sono diversi gli elementi che hanno danneggiato la psiche degli adolescenti, creando un aumento dei casi di depressione e di ansia. Il primo colpevole in tal senso è la perdita della dimensione sociale, soprattutto per la fascia di età che frequenta la scuola secondaria superiore. Le restrizioni e i lockdown hanno praticamente azzerato quelle che erano le classiche esperienze che si vivono in questo periodo, portando a un calo importante degli scambi sociali tipici di questa età.
Sono venuti a mancare gli amici come punto di riferimento e per colpa delle restrizioni legate alla pandemia di coronavirus i ragazzi non hanno potuto acquisire le normali competenze relazionali in modo tradizionale. Anche i riti di passaggio come il cambio tra la scuola media inferiore e quella superiore e l’esame di maturità sono stati alterati perdendo un po’ di quella magia e maturità che erano in grado d’instillare. La didattica a distanza, per quanto utile, è divenuta concausa dello sviluppo di deficit dell’attenzione e danni cognitivi. Non sarà facile rimediare, una volta tornati (se sarà possibile) alla normalità.