Siamo certi che, a volte, esiste un filo rosso che lega un’operazione di marketing ai colori dell’anima. E abbiamo ben ragione a sostenere che il nuovo progetto di Elisa, Ivy, è a dir poco monumentale: cd e dvd in uscita il 30 novembre con tre inediti ed un docufilm che contiene ben 14 brani fra cover, nuovi arrangiamenti e duetti (con Giorgia e Fabri Fibra).
Instacabile la nostra Elisa: questo lavoro arriva, infatti, ad un anno appena dall’uscita di Heart e con, già alle spalle, due antologie in quattro anni.
Inoltre nella raffinata confezione-regalo di Ivy ci sono, per l’appunto, le “diverse tinte” di tante piccole anime. Ce lo svela, la stessa cantante di Monfalcone, quasi con pudore:
Ivy nasce quando a Roma ho cantato per i bambini malati del Bambino Gesù in occasione della consegna di un nuovo macchinario all’ospedale. Lì avevo pensato di far cantare i piccoli per i piccoli, e chiamato un coro di voci bianche. Mi sono innamorata di quel suono: e nacquero lì tanti arrangiamenti di pezzi storici miei che ora sono in Ivy.
Artista eclettica e sensibilissima, con la maternità, Elisa è diventata ancora più introspettiva, soprattutto nelle successive scelte volte a “cercare l’essenza fra le canzoni” e decidendo anche di farsi accompagnare dai piccoli ospiti, pure nel tour che farà nei teatri.
A sua figlia Emma, inoltre, è stato dedicato (potremmo anche ascoltare la vocina della piccola) un cameo nel cd.
E della sua maternità, Elisa afferma:
Essere mamma è un regalo, un’opportunità di crescere sperimentando un amore che non è neanche possibile cantare. Infatti non ho scritto nulla per Emma.
Il titolo del progetto (il cui significato è edera) è per lei, dunque, molto importante:
E’ importante perché è una pianta ben radicata al suolo che si slancia verso l’alto.
L’edera si fa, quindi, metafora di una profonda ricerca di sé e di un’intima, quasi segreta, ricerca di senso, fin dai suoi inizi. Come, per esempio, il brano Nostàlgia, che Elisa spiega così:
E’ dedicata agli amici morti giovani. E si lega al fatto che la musica per me è passione, non mestiere. Che mi aiuta a superare i momenti duri.
Come Sometime ago (lo stesso vale per Una poesia anche per te del 2005) che è dedicata al nonno:
Le canzoni nascono dal mio mondo interiore, in cui lui era decisivo: mi ha insegnato tantissimo.
Le sorprese non terminano qui: Fresh air, infatti, racconta anche di un’Elisa in crisi da successo:
A vent’anni la musica finalmente non era più un hobby, per me. Però facevo fatica a capire dov’ero. Questa canzone l’ho scritta allora.
Un album dunque che scava nel ricordo e si fa consapevolezza: dal recupero di pezzi originali come Forgiveness alla scelta delle cover.
Ho messo via di Ligabue, ad esempio, Elisa l’ha scelta come manifesto di una maturità oramai consolidata:
A diciotto anni non capisci che devi conservare certe cose decisive, poi l’età ti fa capire molto.
Diversa, invece, è la motivazione che l’ha portata a rivisitare 1979 degli Smashing Pumpkins:
Mi ha fatto aspirare a scrivere anch’io canzoni capaci di essere strumento per risvegliare chi ascolta.
Nel dvd, Ivy presenta anche un docufilm con pezzi eseguiti dal vivo e ambientati in un bosco:
Sì, per ribadire che voglio dire cose importanti e mostrare valori forti: la natura, ad esempio. Non per nulla Ivy è solo il secondo album seguito in toto da me.
Qui di seguito, la tracklist:
1. Lullaby
2. Sometime ago (inedito)
3. Fresh air (inedito)
4. Ti vorrei sollevare
5. Una poesia anche per te (life goes on)
6. Nostalgia (inedito)
7. Qualcosa che non c’e’
8. Rainbow
9. Gli ostacoli del cuore
10. 1979
11. Pour que l’amour me quitte – feat. Giorgia
12. Anche tu, anche se (non trovi le parole ) feat. Fabri fibra
13. It is what it is
14. Eppure sentire (un senso di te)
15. Ho messo via
16. I never came
17. Forgiveness