Daniel Radcliffe è un attore ed un ragazzo fuori dagli schemi. Un ragazzo speciale, che privilegia il teatro al cinema: è attualmente impegnato a Broadway nella commedia “How To Succeed in Business Without Really Trying” (Come avere successo negli affari senza provarci sul serio, n.,d.r). E che non ha mai lesinato di schierarsi a favore della comunità LGBT, anche attraverso donazioni.
Un ragazzo sempre senza peli sulla lingua, che non ha problemi a far sapere al mondo di essere affascinato dalla morte e dalla magia. Una passione nata proprio sul set della saga di J.K Rowling nella quale Daniel, interpretando il personaggio di Harry Potter, ha avuto modo di esplorare da vicino il mondo del mistero e del brivido.La morte nello specifico lo ha affascinato e fatto ragionare nel corso della ripresa nella quale, per ovvie ragioni di trama, è costretto a morire.
Sono una persona che può diventare ossessiva su un pensiero. E alla morte penso molto.
E spiega:
Non so se dipenda forse dall’essere in questi film o proprio nell’interpretare Harry. Penso semplicemente che sia una cosa naturale che ho. E’ affascinante in una maniera davvero strana. La mia esperienza della morte è molto limitata, grazie a Dio. Ma in quella scena… quando ti trovi davanti alla morte, è l’unica cosa alla quale puoi pensare.