Noi siamo leggenda è una mosca bianca nel panorama televisivo italiano. Un approccio teen ai supereroi che promette bene, sebbene abbia bisogno di ingranare un po di più.
Noi siamo leggenda e un cast variegato
Noi siamo leggenda è un prodotto differente da quelli che la Rai ha proposto in tal senso negli ultimi anni. Pur avendo alla regia Carmine D’Elia, firma della prima stagione di Mare fuori. E al suo interno almeno due nomi ben noti della stessa serie ovvero Nicolas Maupas e Giacomo Giorgi. Il primo, ha da poco finito di girare il Conte di montecristo con nomi come Sam Clafin e Lino Guanciale, mentre il secondo lo abbiamo visto nella fiction basata sulla storia di Elisa Claps.
Non mancano quindi nomi importanti e capaci. E forse uno dei problemi è proprio questo. La troppa eterogeneità qualitativa del cast e il fatto che nei primi due episodi andati in onda non sia stata effettivamente tracciata chiaramente una linea, pesano un po’ nel risultato finale.
Senza inficiarlo in maniera pesante, ma creando comunque dei dislivelli. La produzione di Noi siamo leggenda è affidata a Rai fiction e Fabula Pictures insieme a Prime Video. Il canovaccio principale riguarda questo gruppo di ragazzi, accomunati da ferite più o meno profonde della loro età, costellate da situazioni di disagio. Giovani che scoprono in situazioni di difficoltà di avere dei superpoteri.
Anche il cast secondario, quello degli adulti, è formato da attori incredibili come Claudia Pandolfi e Ettore Bassi. Insomma, da qualsiasi punto venga visto in Noi siamo leggenda la qualità non manca. Forse manca un po’ di chiarezza. Attualmente non sappiamo ancora nemmeno quale sia il potere di Jean, ovvero Nicolas Maupas, sebbene il promo ci abbia fatto intuire che il giovane abbia (forse) la capacità di non morire.
Buone possibilità di crescita
Le basi affinché questa serie teen di supereroi abbia successo ci sono tutte. Anche il fatto che oltre alla messa in onda sulla rete generalista le puntate vengano caricate su Prime Video e su Raiplay. In questo modo sono, senza dubbio, più alla portata della generazione alla quale Noi siamo leggenda è rivolto.
Una comodità che consente di poter vedere gli episodi in qualsiasi momento da qualsiasi dispositivo. Pur avendo al suo interno una buona fetta di artisti provenienti da Mare fuori, Noi siamo leggenda non ha niente a che fare con quel filone iniziato da quella serie. Ed è un piacere, anche attraverso Valentina Romani, vedere la crescita di alcuni attori. Qualcosa che soprattutto se l’ambiente di lavoro rimane lo stesso non è da dare per scontata.