Prisma 2? Controverso ma efficace. Perché? Semplice: il suo essere così legato alla realtà ha causato, in alcuni momenti, reazioni dei fan un po’ esagerate e forse inopportune. Cogliendo comunque il segno e dando rappresentazione.
Prisma 2 come serie di formazione
Gli episodi di Prisma 2 se possibile scorrono ancora più veloci di quelli della prima stagione. E sia Ludovico Bessegato che Alice Urciolo sono diventati professionisti nel lasciare i propri spettatori con cliffhanger assurdi. Ma allo stesso tempo e ci permettiamo di dire giustamente, hanno dato più spazio a una rappresentazione realistica piuttosto che rispondere pienamente a qualsiasi aspettativa.
Prisma parla di adolescenti, di disabilità, di sessualità e genere. E anche chi è un ally, in buonafede si trova urlare un po’ troppo, in tutti gli ambiti, idee che derivano da un pizzico di ignoranza in materia. Andando inutilmente contro a una rappresentazione che prima non c’era. In nessun modo. Ecco quindi che in questo Prisma 2 assolve, che piaccia o meno, al suo ruolo di serie di formazione.
Ci ha appassionato? Sì. Abbiamo “discusso” idealmente con i personaggi in più riprese? Abbiamo espresso amore duraturo, forte ed eterno al padre di Andrea e Marco interpretato da Andrea Giannini? Sì, perché è l’adulto migliore e fino a un certo episodio della prima stagione non ci avrebbe scommesso nessuno.
Un cast pazzesco su tutta la linea
In Prisma 2 nessun personaggio è perfetto. Ma sono tutti molto reali. E questo è un bene perché appassiona. È un male perché c’è chi ricerca una perfezione che non può esistere.
In questa stagione abbiamo amato tanto Carola interpretata da Chiara Bordi, capace davvero di dare sfumature importanti e realiste nel bene e nel male al suo personaggio. Sia a come gestisce la questione del revenge porn, sia in generale il rapporto con Marco, il quale vive forse in modo troppo conflittuale il suo continuo “confrontarsi” con il gemello. Nina (Caterina Forza) ci fa un po’ disperare. Ma quale adolescente non lo fa?
Menzione particolare meritano Andrea e Daniele interpretati rispettivamente da Mattia Carrano (che interpreta anche Marco) e Lorenzo Zurzolo. Il primo ancora una volta ci illustra con i fatti perché Bessegato abbia detto “fermi tutti, voglio lui“. Sembra di trovarsi davanti a due persone differenti quando interpreta Marco e Andrea…è pazzesco. Ma Lorenzo Zurzolo, forse il più navigato tra tutti i giovanissimi a livello di curriculum, è senza dubbio quello che ha donato a Daniele una profondità solo accennata nella prima stagione. Che ti porta a ridere e a piangere con lui mentre esplora se stesso in relazione ai sentimenti che prova per Andrea.
Un consiglio? Vedete Prisma, tutte e due le stagioni. Ora.