Social influencer nella Cina green tech

Quattro protagonisti dei social, che insieme raggiungono i circa 5 milioni di followers, sono partiti ieri per una settimana tra Pechino e Shanghai. Parliamo di Beatrice Asia Barutta (Lifestyle & Food, 500mila su TikTok e 101mila su Instagram), Federico Fontana (Tech, 1,2 milioni su TikTok), Luca Lattanzio (Travel, 1,8 milioni su YouTube, 264mila su TikTok e 190mila su Instagram) e Cristina Musacchio (Fashion & Lifestyle, 1 milione su Instagram). A organizzare questo viaggio esperienziale, l’Agenzia di comunicazione e Digital Marketing I SAY – il cui socio fondatore Alex Zarfati, appassionato della Cultura orientale, accompagnerà i nostri influencer.

Le tappe

Si comincia a Pechino con la sede della Xiaomi (multinazionale che produce anche droni e un’auto elettrica, la Xiaomi SU7, davvero incredibile), il curvilineo centro commerciale Galaxy Soho e l’area Sanlitun di bistrot internazionali, cocktail lounge ma anche negozi di noodles e ravioli al vapore. Poi, i nostri esploratori andranno a Tsinghua per visitare il più importante Parco tecnologico universitario della Cina – incubatore di startup dell’high tech, con una forte impronta green e che collabora con le migliori accademie e aziende mondiali della ricerca nelle tecnologie applicate. Dopo un passaggio a Tongzhou, con due importanti mostre e la Casa da Tè Laoshe, ci si sposterà a Tianjin per una visita allo stabilimento degli Airbus che, anche grazie al carburante sostenibile dell’americana DG Fuels, stanno rivoluzionando l’aeronautica cinese.

Infine, Shanghai – con visite a luoghi antichi, spazi super-moderni e aree che combinano cucina, arte contemporanea e shopping. In programma dunque, due Templi, un Giardino classico e la Città vecchia – per un tufo in una tradizione, anche architettonica, lunga millenni. Ma anche due delle torri più alte del mondo – Oriental Pearl TV Tower e Shanghai Tower – con un look da fantascienza, tecnologie green da capogiro e che ospitano centri commerciali, musei, ristoranti ruotanti, alberghi, uffici e persino parcheggi. Senza dimenticare il West Bund Museum, “nuova frontiera” dell’Arte contemporanea mondiale, il più grande porto dell’Asia dal quale quest’anno è salpata la prima nave da crociera cinese (Adora Magic) e i 5 km di lungofiume – ieri area industriale, oggi “paradiso dei runners”.

C’è tutto in questo viaggio: tecnologia e protezione dell’ambiente, formazione e work-life balance, benessere e tempo libero. Cioè, alcune delle principali priorità delle Gen Y e Z italiane come descritte nella ricerca 2024 che Deloitte ha condotto in 44 Paesi. Con risultati interessanti – a cominciare dall’allineamento tra i propri valori e quelli dell’azienda nella quale si lavora, vissuto come soddisfacente per il 64% della Gen Z e il 59% dei Millennials. Generazioni alla ricerca di “un senso oltre lo stipendio”. Soprattutto, di un diverso equilibrio tra effort e salute mentale, anche attraverso il lavoro ibrido tra quello in presenza e quello da remoto.

Work smarter, not harder. Ma anche “work hard, play hard” – come i coetanei cinesi sembrerebbero suggerire con il loro assoluto impegno nello studio o nella professione e la loro altrettanto assoluta capacità di creare e di divertirsi.

 

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