“Un oggi alla volta” di Nicola Conversa è un film da vedere. Per diverse ragioni. E diciamolo: chi ha avuto modo di vederlo “crescere” grazie all’account IG del regista, si sente quasi come se fosse una creatura da proteggere.
Un giorno alla volta il teen drama di cui avevamo bisogno
Sentimentalismi a parte che comunque sono validi, “Un oggi alla volta” è un film da vedere perché in grado di essere al contempo divertente e una carezza al cuore. E non è semplice imbattersi in questo tipo di progetti coinvolgenti giovani eseguiti con maestria. Parliamo di un film che anche nel talento è corale, a partire dagli attori fino ad arrivare ovviamente al regista e agli altri che hanno collaborato affinché questo vedesse la luce.
Il punto di forza di “Un oggi alla volta” è quello di essere un teen drama che risulta sia divertente che profondo. Tommaso Cassissa e Ginevra Francesconi ci mettono ovviamente del loro. Ma sono gli argomenti toccati all’interno della pellicola che rendono possibile un viaggio davvero interessante per lo spettatore.
Soprattutto perché mette in luce quelle che sono le caratteristiche più evidenti della attuale società, ovvero quella capacità che ha, soprattutto temporale, di metterti alle strette. E sì, l’amore è bello ma non è facile. Il film sembra voler rispondere alla domanda relativa alla difficoltà attuale di innamorarsi.
Lo fa mettendo in campo dei giovani protagonisti, ma la risposta che fornisce è in buona parte valida anche per chi è maturo. Soprattutto perché quelle dinamiche da app che sono pane (purtroppo) per i più giovani, lo sono ormai per tutti coloro che tentano di innamorarsi. O perlomeno di conoscere persone decenti.
Dinamiche quasi dimenticate ma fondamentali
Quel che ci piace di “Un oggi alla volta” è che i protagonisti sembrano quasi anacronistici rispetto ai loro simili. Questo perché a dispetto di tutto e alla velocità richiesta da questi tempi, si prendono tutto il tempo di cui hanno bisogno per conoscersi. E questo ci porta a riflettere su come viviamo i rapporti personali in questa era di iper-connessione.
Riassumendo brevemente la trama del film abbiamo Marco, vicino alla maturità e ansioso, che si trova a dover recuperare a diciannove anni tre materie e a vivere in una famiglia basata sullo smartphone la sua vita da persona che i social non li calcola proprio. Abbiamo poi Aria, che è già diplomata e il cui motto di vita è tatuato sul suo braccio: “un oggi alla volta“.
Si conoscono a causa di un telefono mal registrato e si troveranno a dover fare i conti con quel “giorno alla volta” di vita obbligato dalla malattia neuro degenerativa di cui soffre la ragazza. Vi abbiamo detto anche troppo: correte al cinema, che ne vale la pena.